Donne, uomini e carriera:la società italiana si è davvero evoluta?

Come è cambiata la società italiana negli ultimi anni? E soprattutto, come è mutato l’atteggiamento nei confronti del ruolo della donna? A sorpresa, l’identikit della nostra società contemporanea probabilmente non è tanto distante dai quadretti familiari degli anni Cinquanta. La ricerca Nielsen ‘Women and Diversity’ su un campione di oltre 30.000 individui in 63 Paesi (Asia-Pacifico, Europa, America Latina, Medio Oriente-Africa e Nord America) tra i quali l’Italia, scatta un’istantanea sul mondo di oggi e parla anche di  pari opportunità, gap gender e divisione dei ruoli.

Italia, in Europa maglia nera per occupazione femminile

Anche se il tasso di occupazione femminile in Italia ha raggiunto a settembre 2017 la cifra del 49,1% (e comunque  l’Italia è al di sotto della media europa di 13,2 punti), il 46% degli italiani continua a pensare che determinate carriere siano più adatte agli uomini piuttosto che alle donne. Va anche peggio sulle diversità salariali: il 46% del campione ritiene infatti che la differenza esista, percentuale che sale al 58% se l’opinione è raccolta soltanto tra le donne. Nonostante oltre la metà della popolazione (52%) dichiari di non credere che debba essere l’uomo a portare a casa lo stipendio e la donna a occuparsi della casa e della famiglia.

Le donne guadagnano meno: lo dice l’Istat

Secondo il Rapporto Istat sui differenziali retributivi pubblicato il 30 dicembre 2016, nel settore privato gli stipendi delle donne presentano una differenza in negativo rispetto a quelli degli uomini del 12%. Il divario diventa del 30% se riferito a posizioni lavorative che richiedono una laurea. A livello dirigenziale, la distanza diventa di una volta e mezzo.

In Italia solo un dirigente su cinque è donna

In Italia solo un dirigente su cinque è donna. In Europa la media è di una donna su tre uomini, afferma Eurostat. Come riporta l’agenzia Ansa, il 55% del campione dello studio di Nielsen dichiara che nelle posizioni di leadership il sesso femminile deve lavorare più duramente per dimostrare le proprie capacità rispetto agli uomini (Europa 57%).

Per le mamme è pure peggio

Sempre secondo le rilevazioni, la posizione di madre è davvero difficile da coniugare con la carriere. Alla domanda se il fatto di avere dei figli costituisca un vincolo per il percorso professionale, il 66% risponde che ciò è vero (Europa 69%). Un dato che dovrebbe far riflettere. Altrettanto difficile la conciliazione famiglia-lavoro. Dall’analisi emerge che il work-life balance è complicato per il 62% degli intervistati (media Europa al 41%) mentre solo il 42% dichiara di potere riservare spazio congruo alla propria vita famigliare (media Europa 49%). Inutile sottolineare che per il sesso femminile le cose vadano decisamente peggio: in questo ambito la quota di difficoltà è del 71% delle donne contro il  52% degli uomini.