Lombardia, negozi chiusi per quattro mesi. L’allarme di Confesercenti

A causa del Covid-19 in Lombardia i pubblici esercizi sono stati chiusi per quattro mesi, e l’Italia è tornata ai livelli di spesa di oltre vent’anni fa. Insomma, da emergenza sanitaria a catastrofe economica. Per l’economia e le imprese, il bilancio di Confesercenti del primo anno di pandemia è un vero e proprio bollettino di guerra. Dal primo lockdown della primavera scorsa alla seconda ondata di contagi, i dodici mesi di convivenza forzata con il virus sono costati all’Italia una riduzione di 183 miliardi di euro del Pil, e una riduzione di 137 miliardi per i consumi, di cui 36 da addebitare all’assenza di turisti. In pratica, abbastanza da riportare la spesa ai livelli del 1997, un passo indietro di 24 anni.

L’impatto della crisi colpisce soprattutto bar e ristoranti

È quanto emerge dal dossier Le imprese nella pandemia: marzo 2020 – marzo 2021, predisposto da Confesercenti a un anno di distanza dal primo lockdown per fare il punto sull’impatto della crisi generata dalla pandemia sul sistema economico. Se nel periodo da marzo 2020 a marzo 2021 i pubblici esercizi in Lombardia sono stati chiusi per un totale di 123 giorni, su una media nazionale di 119, l’impatto della crisi potrebbe essere particolarmente forte per le imprese attive come bar e ristoranti (-51.085 a fine 2021) e negozi di abbigliamento (-14.881). Più in particolare, in Lombardia, questo si potrebbe tradurre in un potenziale decremento di -7.589 unità attive come pubblici esercizi e di -1.715 negozi di commercio e moda.

Nel 2021 a rischio circa 2 milioni posti di lavoro

In questi dodici mesi le imprese hanno perso 148 miliardi di euro di valore aggiunto, di cui 65 ascrivibili al commercio, gli alberghi e la ristorazione. Tra crisi prolungata, e “ristori” ancora insufficienti, le attività economiche sono ormai al limite, bisognose di una terapia intensiva. Si tratta di una catastrofe, sottolinea Confesercenti, che ha già ‘licenziato’ 262 mila lavoratori autonomi, e che non è ancora terminata. Se non arriveranno sostegni adeguati nel 2021 rischiano infatti di cessare la propria attività 450 mila imprese, per una perdita complessiva di circa 2 milioni di posti di lavoro tra dipendenti e indipendenti, di cui la metà nei servizi e nel turismo.

Servono misure economiche tempestive e proporzionate

“Bisogna assolutamente accelerare il piano vaccinale – commenta Andrea Painini, Vicepresidente Regionale di Confesercenti Lombardia – e servono misure economiche tempestive e proporzionate che permettano alle imprese non solo di ‘tamponare’ i danni di quest’ultimo anno, ma di poter sperare di rilanciarsi appena sarà possibile”.