Nei primi quattro mesi dell’anno frenano le erogazioni di credito al consumo

Nei primi quattro mesi del 2020 i flussi di credito al consumo registrano un deciso calo, specie per i finanziamenti finalizzati per auto/moto (-39%) e i prestiti personali (-32%). Contrazioni più contenute per il credito veicolato tramite carte opzione/rateali (-16.4%) e per la cessione del quinto dello stipendio/pensione (-17.2%). Nello stesso periodo le erogazioni di mutui immobiliari calano del -9,3%, mentre crescono gli altri mutui (+46.3%), trainati dal boom delle surroghe. Il livello di rischiosità del credito a fine 2019 ha registrato poi un lieve aumento per i prestiti al consumo, rimanendo stabile nei primi tre mesi del 2020. Si tratta dell’analisi compiute dalla 48a edizione dell’Osservatorio sul Credito al Dettaglio, realizzato da Assofin, CRIF e Prometeia. Che dopo le difficoltà del 2020 nel biennio successivo indica una graduale ripresa della crescita dei flussi di credito al consumo.

I canali di distribuzione del credito alle famiglie

Per quanto riguarda la distribuzione dei prodotti di credito alle famiglie, credito al consumo e mutui immobiliari, si osserva un ridimensionamento della quota dei flussi distribuiti tramite sportello bancario, a favore di quella dei volumi intermediati attraverso le reti di agenti e brokers. Questo, a seguito della riorganizzazione delle reti distributive delle banche che ha portato alla razionalizzazione del numero di sportelli/filiali. Anche il canale online si espande, per via dell’accelerazione del processo di digitalizzazione sia della domanda sia dell’offerta, e per effetto dell’aumento dell’e-commerce

I mutui immobiliari

I mutui immobiliari dopo il calo del 2019 (-9.2%) nei primi 4 mesi del 2020 risultano ancora in calo nella componente acquisto, anche a seguito dello stop alle compravendite immobiliari residenziali indotto dall’emergenza sanitaria.

Gli altri mutui (aggregato che comprende prevalentemente surroghe) fanno invece registrare una crescita del +46.3%, trainati dai mutui di surroga che hanno fatto segnare un vero e proprio boom (+135.5% nel primo trimestre del 2020), proseguito anche dopo il diffondersi della crisi sanitaria. Dati i tassi di riferimento ai minimi, le surroghe sono ancora estremamente vantaggiose. Ma l’andamento riflette anche la maggiore competitività tra le banche e la crescente digitalizzazione dei servizi, che ha permesso la realizzazione delle operazioni di surroga anche nel periodo di chiusura delle filiali.

Le prospettive fino al 2022

Il rischio di credito non ha ancora risentito dello shock economico che ha investito il Paese.  Le previsioni per il 2020 e il successivo biennio presentate dall’Osservatorio indicano che dopo le difficoltà dovute agli impatti della pandemia, i flussi di credito alle famiglie riprenderanno a crescere, anche grazie alla ripresa del quadro macroeconomico che alimenterà la domanda e a condizioni ancora favorevoli di funding. Nel successivo biennio ci si aspetta quindi un progressivo recupero dei consumi, soprattutto nella componente dei beni durevoli, che sosterrà le erogazioni di prestiti al consumo.