Sicurezza, i rischi del metaverso 

Nel 2021 Facebook Inc. ha abbandonato il proprio marchio “storico” in favore del nuovo nome Meta. Contestualmente, è stata creata una nuova piattaforma, il metaverso, un sistema di realtà virtuale in cui gli utenti creano i propri avatar personali e possono interagire con quelli degli altri. La piattaforma terrà traccia dei movimenti degli occhi, dell’andatura, della dilatazione della pupilla dell’utente e di molti altri dati, generando un avatar che si muove e agisce in modo naturale. Al contempo raccoglierà le informazioni fornite dall’utente. Ma oltre a una serie di ostacoli, come, ad esempio, produrre la potenza di calcolo necessaria a supportare un’ampia platea di utenti, Meta si trova di fronte a un problema che non ha ancora ben chiaro: come affrontare la sicurezza?

Una storia di scandali legati a privacy e fake news 

A quanto riferisce Acronis Meta ha pianificato investimenti per 50 milioni di euro in ricerche incentrate sul miglioramento della sicurezza e della privacy. Per farlo, ha affidato parte delle risorse a istituti terzi come la National University of Singapore, che le impiegherà per indagare sull’utilizzo dei dati. La storia di Facebook però è gravata da infamie quasi inevitabili, e altrettanto prevedibili, in una piattaforma social che accoglie oltre 2,9 miliardi di utenti. Una storia di scandali legati alle fake news, ai presunti tentativi di influenzare tornate elettorali e alle preoccupazioni inerenti sicurezza e privacy. Come si tradurranno questi aspetti nel metaverso virtuale, dove le interazioni saranno molto più personali?

Una piattaforma troppo semplice da usare

L’Italia è un bersaglio particolarmente vulnerabile ai cyberattacchi, e sempre secondo Acronis, l’economia della criminalità informatica ha raggiunto un giro d’affari di circa 2.000 miliardi di dollari. È il segmento a più rapida crescita nell’intera economia criminale, che ammonta complessivamente a 5.000-10.000 miliardi di dollari. Una piattaforma semplice da usare come il metaverso, che attrae principalmente una vasta platea di giovani giocatori, mette le nuove generazioni a rischio.
Ma anche senza i cyber criminali, il metaverso implica altri problemi, ad esempio, esige una capacità di calcolo pari a 1.000 volte quella attualmente utilizzata per supportare il bacino di utenti.
Pur mettendo in atto le idonee misure di sicurezza, i più piccoli corrono comunque il rischio di venire adescati, un problema a cui deve far fronte qualsiasi piattaforma social che attragga minori.

I problemi del gioco virtuale

All’interno dei vari giochi del metaverso prendono poi forma economie virtuali diverse, capaci di mettere a rischio chi ancora non ha acquisito nozioni di finanza e chi è vulnerabile alla dipendenza al gioco d’azzardo. Con tutta probabilità, il metaverso non introdurrà problemi nuovi sulla scena del gioco virtuale, tuttavia non significa che non si debba indagare sulle potenziali problematiche.
Con 3 miliardi di fruitori, il gaming non è certo destinato a svanire, ed è tempo che il mondo si occupi seriamente delle minacce che incombono sulla sicurezza, soprattutto dei più giovani. Non si può vendere la privacy a poco: vale molto più di quel che possiamo immaginare.