Trovare lavoro: quali errori evitare nel curriculum?

Trovare lavoro diventa impossibile se il curriculum vitae viene puntualmente scartato dai selezionatori. Sono tanti i fattori da tenere in considerazione per la realizzazione e l’invio di un buon cv, e i candidati sono sempre in dubbio se utilizzare il classico formato europeo o le grafiche personalizzate, inserire una foto o meno, utilizzare una sola pagina o documenti più lunghi.

Fra i tanti motivi che portano un recruiter a scartare un cv c’è, ad esempio, la mancanza di una lettera di presentazione. “Talvolta i curricula inviati non vengono nemmeno aperti dal selezionatore per la mancanza di una lettera di presentazione – spiega Carola Adami, Ceo e founder della società di ricerca e selezione del personale Adami & Associati -. Soprattutto per determinati ruoli, inviare un curriculum non accompagnato da una breve cover letter è un vero e proprio autogol”.

Il titolo di studio posseduto deve essere coerente con quello richiesto

“Talvolta non si parla di errori formali, quanto invece di leggerezze da parte del candidato – continua Adami -. Spesso bastano pochi secondi per scartare un curriculum: nel caso di un ruolo che richiede obbligatoriamente una laurea in ingegneria civile è sufficiente controllare la coerenza del titolo di studio indicato per capire se continuare con la lettura del documento o cestinarlo”. Sembra una banalità, ma il titolo di studio dichiarato nel cv deve essere coerente con quello richiesto. In caso contrario, la candidatura non viene neanche presa in considerazione.

Evitare refusi, spiritosaggini e impaginazioni improbabili

“Tutti i giorni ci capitano tra le mani dei curricula popolati da errori e da refusi, con formattazioni approssimative e impaginazioni improbabili. Non è nulla di grave, ma di certo queste leggerezze non giocano a favore di un candidato, soprattutto quanto ci sono centinaia di persone che competono per un medesimo posto di lavoro”, sottolinea Adami.

Alcune volte un buon curriculum vitae viene macchiato da un piccolo, ma lampante errore. C’è chi, per esempio, nella sezione dei contatti inserisce un contatto email scherzoso, probabilmente creato in gioventù e mai cambiato, il quale in sede di candidatura risulta ovviamente fuori luogo.

Puntare sulla qualità e non sulla quantità

Altri candidati aggiungono fotografie assolutamente non professionali, scattate magari in spiaggia e ritagliate in malo modo. E ancora, un selezionatore attento non mancherà di notare, a prima vista, evidenti gonfiamenti nell’elenco delle esperienze lavorative. “Riceviamo spesso curricula di 3 o 4 pagine, scritti da candidati convinti che scrivere tanto sia meglio per attirare l’attenzione del recruiter – precisa Adami – laddove invece si dovrebbe puntare non sulla quantità, ma sulla qualità e su una buona organizzazione delle informazioni, così da mettere in evidenza i propri punti di forza”. Non deve poi mancare l’indispensabile liberatoria per il trattamento dei dati, che tanti candidati continuano a dimenticare.