Investire nell’economia circolare è un vantaggio economico e competitivo

La circolarità è percepita sempre più come un elemento essenziale dal tessuto industriale italiano, e l’incremento degli investimenti in questo ambito dimostra come le imprese inizino a credere nell’utilità dell’economia circolare. Lo conferma l’Osservatorio CleanTech, ‘Sostenibilità Ambientale, Economia Circolare ed Efficienza Energetica nelle Pmi e nelle Grandi Imprese’, condotto da Eumetra per conto di Innovatec e Circularity.
Per quasi 2 aziende su 3 gli investimenti nell’economia circolare generano un maggiore ritorno economico. Non solo: per il 50% delle aziende migliora anche la reputazione e per il 33% si ottiene un vantaggio competitivo rispetto ai competitor. Insomma, nel 2023 il 62% delle imprese italiane conosce bene il concetto di economia circolare, e ha acquisito consapevolezza sui vantaggi concreti degli investimenti in progetti di sostenibilità, anche dal punto di vista industriale.

Un dato ancora basso, ma raddoppiato

Ma se in un anno raddoppiano le imprese italiane che hanno investito nell’economia circolare, il dato resta ancora basso: 16% nel 2023 contro il 9% del 2022. Il dato è significativamente più alto nelle grandi imprese (40%), e gli investimenti riguardano soprattutto l’approvvigionamento di materiali riciclati (64%) e il riciclo di scarti di produzione (61%). Solo il 14% degli investimenti è destinato a progetti di simbiosi industriale. In ogni caso, nei prossimi anni il 44% delle aziende ha intenzione di investire ancora di più in progetti di sostenibilità, e il 37% in progetti di economia circolare.

Cosa ostacola l’impegno verso la sostenibilità?

L’Osservatorio si focalizza anche sulle barriere che bloccano gli investimenti. Per quasi la metà delle imprese intervistate (47%) è la mancanza di competenze in azienda a ostacolare l’impegno verso la sostenibilità. Un dato che risulta in crescita rispetto al 36% rilevato lo scorso anno.
Inoltre, per il 41% delle imprese la normativa è ancora troppo complicata (nel 2022 lo dichiarava il 16% delle imprese), a maggior ragione sui temi della circolarità. La tecnologia non sembra invece essere un problema: ne lamenta la mancanza solo il 12% del campione.

Il ruolo fondamentale delle piattaforme digitali

Ai fini della promozione dell’economia circolare lo sviluppo di piattaforme digitali assume un ruolo fondamentale, consentendo ai diversi attori coinvolti di collaborare per estendere il ciclo di vita dei prodotti. L’innovazione digitale rappresenta uno dei principali punti di forza della nuova versione della Circularity Platform, la piattaforma tecnologica lanciata nel 2018 che attiva e facilita la collaborazione tra aziende in ottica di simbiosi industriale. Questo, grazie all’applicazione di modelli di calcolo avanzati di elaborazione di dati, che classificano gli operatori in base a parametri ambientali e sistemi di geo-localizzazione per consentire la tracciabilità dell’intera filiera dei rifiuti, dei sottoprodotti e dei materiali end of waste.