Osservatorio Lockdown, cos’è cambiato nelle abitudini e nei consumi

Lo scenario determinato dall’emergenza sanitaria ha imposto agli italiani drastici cambiamenti. Nel volgere di un mese la popolazione è stata costretta a mutare profondamente i propri stili di vita in funzione del distanziamento sociale, e nelle ultime settimane sono nate nuove routine, dal modo di fare la spesa ai canali d’acquisto, passando per nuove modalità di comunicazione e sistemi valoriali. In collaborazione con CRIF Nomisma ha avviato l’Osservatorio Lockdown, l’indagine settimanale che mette in campo strumenti di monitoraggio per garantire un tracking continuativo sulla domanda.

L’obiettivo è intercettare le trasformazioni in atto, e dimensionare gli effetti della shut in economy, l’economia legata all’isolamento causata dal Coronavirus, per definire azioni prioritarie per retail, industria e istituzioni.

Il carrello ai tempi della quarantena

Il lockdown ha inciso sulle preferenze degli italiani in fatto di spesa alimentare. In crescita gli acquisti di prodotti e ingredienti, con il 40% degli intervistati che dichiara di aver dato più spazio a farine e lieviti. Stesso trend in crescita per l’approvvigionamento di alimenti a lunga conservazione. Il 31% ha fatto scorta durante il lockdown, ma il 24% tornerà alle vecchie abitudini quando sarà finita l’emergenza. Ed è boom per le confezioni multiple. Se il 64% le acquistava nel pre-quarantena oggi il trend si è assestato a quota 79%. Un dato che, secondo le previsioni degli stessi consumatori, è destinato a rimanere valido anche nella ripresa.

Spesa online, cibo da asporto e filiera corta

La percentuale di chi ha fatto la spesa online è aumentata del 10%. Nelle ultime tre settimane 3 italiani su 4 hanno ordinato cibo da asporto, in particolare, il 64% ha preferito pasti pronti con consegna a domicilio. Tra i fattori che orientano la scelta dei prodotti da mettere nel carrello della spesa c’è l’attenzione alla provenienza, con il 22% dei consumatori che ha sottolineato di aver scelto il Made in Italy e le filiere corte. Forte anche l’attitudine ad acquistare cibi che garantiscono benessere e uno stile di vita salutare (49%), mentre il 20% basa la scelta sulla sostenibilità del prodotto, e il 12% sceglie in funzione di un packaging sostenibile. Ed è importante la performance del biologico, che ha catalizzato l’attenzione del 30% della clientela non user.

La casa è il nuovo cuore pulsante di lavoro e tempo libero

L’Osservatorio evidenzia che il 77% delle famiglie italiane sta trascorrendo la quarantena in una casa di proprietà, fornita di apparecchiature tecnologiche che facilitano il lavoro in smart working. Tocca infatti quota 43% la percentuale di occupati che nelle ultime settimane ha lavorato almeno qualche giorno da casa.

Nuove abitudini anche sul fronte del tempo libero. Nelle lunghe giornate a casa l’intrattenimento on-demand viene considerato fondamentale. Tanto che durante la quarantena il 12% dei consumatori ha sottoscritto un abbonamento a una o più piattaforme di streaming.