Il lavoro del futuro è da remoto: flessibilità e assunzioni in tutto il mondo 

Spinto fortemente dalla pandemia il remote work, ovvero il lavoro da remoto, sta ridisegnando in maniera decisa il mercato del lavoro, perché consente di assumere il miglior candidato senza dover tener conto del posto in cui vive, creare un team di talenti e garantire, allo stesso tempo, la massima flessibilità. A spiegare questi importanti cambiamenti nel mondo del lavoro e nelle nuove esigenze di aziende e lavoratori è Elisa Rossi, vice president Marketing & Growth di Remote, startup americana nata nel 2019 per semplificare e agevolare l’assunzione di dipendenti internazionali da parte delle aziende di tutto il mondo.

Assumere il miglior candidato a livello globale

“Il mondo del lavoro – spiega Elisa Rossi – è in evoluzione da molti anni e la pandemia ha notevolmente accelerato tale processo”. Ma l’aspetto più importante che si è verificato in questi anni, continua Elisa Rossi, è “la trasformazione del lavoro a distanza da vantaggio occasionale a necessità aziendale”.
Tante aziende oggi, conferma la VP Marketing & Growth di Remote, “stanno scoprendo che questo nuovo modo di lavorare ha vantaggi incredibili”. L’azienda non è più limitata alla ricerca di candidati in un’area geografica specifica, ma può effettivamente assumere il miglior candidato in qualunque parte del mondo, e dal lato lavoratore è possibile sperimentare un migliore equilibrio tra lavoro e vita personale.

Maggiore efficienza per l’azienda e più libertà per il lavoratore

La trasformazione del lavoro ha già avuto inizio, ma adesso bisogna cambiare mentalità. Per un’azienda questo significa reinventare il modo in cui i membri dell’organizzazione comunicano, collaborano e prendono decisioni, in modo da sfruttare al meglio i vantaggi del lavoro da remoto.
“Questa evoluzione – prosegue Rossi – è necessaria affinché l’azienda raggiunga una maggiore efficienza e il lavoratore provi un senso di responsabilizzazione e libertà: entrambi vantaggi chiave del lavoro a distanza”.
Man mano che il lavoro fully remote diventerà sempre più comune, “le aziende devono anche ripensare le funzioni principali delle risorse umane come assunzioni, benefit, buste paga e conformità – aggiunge Rossi -. Ciò diventa ancora più rilevante se vogliono assumere i talenti all’estero”.

Un’infrastruttura per il remote work

“Remote ha creato un’infrastruttura in tutto il mondo che permette a qualsiasi azienda di assumere lavoratori, indipendentemente da dove vivano, pagare i salari in valuta locale, fornire loro i benefit che si aspettano e non doversi preoccupare di tasse e normative – sottolinea Rossi, come riporta Adnkronos -. I nostri fondatori hanno lanciato Remote nel 2019. Persino prima della pandemia, hanno compreso che le aziende si stavano evolvendo lontano dagli uffici statici e avevano bisogno di strumenti migliori per assumere e pagare le persone che vivono in altri paesi. La risposta del mercato da allora è stata incredibile. Tutto ciò ha accelerato la crescita di Remote, da 70 dipendenti a gennaio 2021 a oltre 900 oggi, e l’Italia è per noi un mercato in rapida crescita”.